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Roubini, Soros e gli altri. Quanto è costato agli investitori fidarsi dei pessimisti

investire in borsa
(Shutterstock)

Il 2019 si è chiuso con una delle migliori performance di sempre delle Borse internazionali, lasciando l’amaro in bocca a tutti quegli investitori che alle azioni hanno preferito la relativa sicurezza dei bond o addirittura mantenere le posizioni in liquidità.

Colpa delle molte incertezze sul piano geopolitico ed economico, ma anche dei profeti di sventura, le Cassandre che ciclicamente vedono una recessione alle porte convincendo gli investitori ad attendere momenti più propizi per investire in azioni. E’ andata così anche nel 2019, quando i venti di una frenata dell’economia, i timori per le politiche protezioniste di Trump e per l’esito della telenovela Brexit hanno tenuto in ostaggio della paura migliaia di investitori, rimasti così alla finestra. Perdendo, come era avvenuto negli anni precedenti (in 10 anni l’indice S&P500 è salito del 300%), ottime opportunità.

Quante? Se lo è chiesto Michael Cembalest, chairman of Market and Investment Strategy di JP Morgan Asset Management, che in un “Eye on the Market” ha raccolto e analizzato i commenti rilasciati negli ultimi 10 anni da noti “guru”, che lui ribattezza per l’occasione Armageddonist.

Quali sono state quindi le conseguenze per gli investitori che hanno reagito alle terribili previsioni dei catastrofisti apparse sui media a partire dal 2010?

Cembalest ha misurato l’impatto per un investitore che avesse deciso di spostare un dollaro dalle azioni ai titoli di Stato in conseguenza delle previsioni apocalittiche dei guru. In sostanza ha misurato la perdita di opportunità per quegli investitori che si sono fidati dei commenti negativi. Ebbene, chi avesse dato retta fin dal 2010 alle Cassandre avrebbe avuto una sottoperformance rispetto all’azionario di oltre il 60 per cento.

Un giorno, ovviamente, gli armageddonisti saranno premiati con una recessione. Tuttavia, il prossimo mercato ribassista dovrà essere abbastanza severo per recuperare ciò i pessimisti hanno sacrificato lungo il cammino. Secondo le stime di Cembalest sarebbe necessario un mercato ribassista pluriennale con un calo del 35%-45% rispetto ai livelli di picco per invertire le perdite di opportunità.

I commenti presi in esame dall’analisi

Nouriel Roubini : “Ci sono alcune parti dell’economia globale che ora sono a rischio di una doppia recessione. Da qui in poi vedo le cose in peggioramento”. – CBS, 20 maggio 2010

David Rosenberg : “Un’altra recessione sta arrivando, e presto. Così dice David Rosenberg, economista di Gluskin Sheff. Rosenberg, da lungo tempo responsabile dell’economia e del mercato azionario, ora afferma di essere sicuro al 99% che avremo un’altra recessione entro la fine del prossimo anno”. – Fortune, 4 giugno 2011

Jeff Gundlach : “Sembra un suicidio acquistare un ampio paniere di titoli azionari o materie prime sensibili dal punto di vista economico o titoli dei mercati emergenti – che sono tutti fortemente sfruttati per la crescita economica” – Kiplinger; e “Vendi tutto, niente sembra buono” a luglio 2016 – Reuters, 9 agosto 2011

Lakshman Achuthan : “Lakshman Achuthan, co-fondatore dell’Economic Cycle Research Institute, ha dichiarato venerdì che la sua società di ricerca è fedele alle previsioni fatte a settembre: una nuova recessione è inevitabile, nonostante il miglioramento degli indicatori economici di alto profilo, come creazione di posti di lavoro e disoccupazione, e un rally di Borsa. Achuthan ha affermato che i dati raccolti dalla sua previsione di settembre confermano la sua opinione secondo cui la crescita economica è rallentata a tal punto che una recessione è ormai inevitabile, probabilmente entro la fine dell’estate. ”

Marc Faber : “Penso che potremmo avere una recessione globale nel quarto trimestre o all’inizio del 2013. Questa è una possibilità che si percepisce distintamente.” Alla domanda su quali fossero le probabilità, Faber ha risposto, “100%” – CNBC, 25 maggio 2012

Robert Wiedemer : “I dati sono chiari, il 50% di disoccupazione, un calo del 90% del mercato azionario e l’inflazione annuale del 100% a partire dal 2013.” – Newsmax, 12 novembre 2012

David Stockman : “Quando scoppierà l’ultima bolla, non ci sarà nulla per fermare il crollo. Se questo sembra un consiglio per uscire dai mercati e nascondersi nella liquidità, lo è.” – Business Insider, 31 marzo 2013

Albert Edwards : “Ripetiamo le nostre previsioni chiave sull’S&P Composite al minimo intorno ai 450 (-70%), accompagnate da rendimenti sui titoli di Stato Usa decennali inferiori all’1%” – CNBC, aprile 25, 2013

Peter Schiff : “Abbiamo un collasso molto più grande in arrivo … Sono fiducioso al 100% che la crisi che avremo sarà molto peggiore di quella che abbiamo avuto nel 2008” – Marketwatch, e “La crisi è imminente. Non credo che Obama finirà il suo secondo mandato senza toccare il fondo. E gli investitori in B­orsa sono ignari dei problemi “. – Money Morning, 30 maggio 2013

Tom DeMark : “Il grafico dell’indice Dow Jones di DeMark che copre il periodo da maggio 2012 ad oggi sembra seguire, quasi precisamente, i mesi che precedono il crollo del mercato azionario del 1929”. “Il mercato avrà un altro rally, quindi una volta superati i massimi, penso che sarà più insidioso … Penso che sia tutto preordinato in questo momento.” – Bloomberg, 15 ottobre 2013

Bob Janjuah : “Vediamo un significativo rischio negli ultimi tre trimestri dal 2014 al 2015, quello che potrebbe essere un sell-off del 25% -50% nei mercati azionari globali”. – Marketwatch, 6 novembre 2013

David Levy : “David Levy afferma che gli Stati Uniti probabilmente cadranno in una recessione il prossimo anno, innescata dalle recessioni in altri Paesi, per la prima volta nella storia moderna. “La recessione per il resto del mondo … sarà peggiore di quella precedente”, afferma Levy, il cui nonno aveva avvertito circa il crollo del 1929. Levy prevede che una recessione degli Stati Uniti arresterà la ripresa del mercato delle abitazioni e spingerà i prezzi delle case al di sotto del minimo dell’ultima recessione. Dice che gli investitori in preda al panico probabilmente scaricheranno azioni e si riverseranno nei titoli del Tesoro Usa, un paradiso in tempi difficili, come mai prima d’ora. “- The Independent, 24 luglio 2014

Carl Icahn : “Vedo davvero enormi problemi e non penso che lo stiamo gestendo bene e nessuno vuole davvero parlarne … Siamo diretti verso una forte correzione e forse un completo tracollo ma non sistemico come nel 2008. Non minaccerà il sistema, minaccerà solo il nostro sostentamento e la nostra ricchezza… Penso che siamo in una bolla molto grande e quando scoppierà non sarà bello, potrebbe essere un bagno di sangue. ”- Forbes, 29 settembre 2015

George Soros : “I mercati globali stanno affrontando una crisi e gli investitori devono essere molto cauti, giovedì il miliardario George Soros ha dichiarato a un forum economico in Sri Lanka …” La Cina ha un grave problema di aggiustamento”, ha detto Soros.” Direi che equivale a una crisi. Quando guardo ai mercati finanziari c’è una seria sfida che mi ricorda la crisi che abbiamo avuto nel 2008. “- Bloomberg, 7 gennaio 2016

John Hussman : “Una vasta gamma di altre misure, unite al deterioramento del mercato, indicano che la recessione è ora la probabilità dominante”. – Hussman Funds, 18 gennaio 2016

Simon Johnson: “La presidenza di Trump causerà probabilmente il crollo del mercato azionario e la caduta del mondo in recessione… Le politiche protezioniste possono causare un brusco rallentamento, proprio come gli inglesi stanno vivendo dopo il loro voto per uscire dall’Unione Europea. ” – New York Times, 31 ottobre 2016

Paul Krugman : “Sembra davvero che il presidente sarà Donald J. Trump, e i mercati stiano precipitando … Quindi molto probabilmente siamo diretti verso una recessione globale, senza fine in vista. Suppongo che potremmo avere un colpo di fortuna in qualche modo. Ma per l’economia, come per tutto il resto, è appena successa una cosa terribile “. – New York Times, 9 novembre 2016.

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