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Mascherine nell’impianto tessile riconvertito, Miroglio inizia le consegne

Miroglio produce mascherine per proteggersi dal coronavirus
Il polo logistico di Miroglio Fashion (Courtesy Miroglio)

Sono partite e stanno per essere consegnate all’Unità di crisi della Regione Piemonte 15mila mascherine, e le altre 585mila saranno consegnate nei successivi dieci giorni. Abbiamo accolto subito l’appello dell’Unità di crisi della nostra Regione, di provare a realizzare un prototipo per far fronte alle necessità urgenti degli Ospedali e ci siamo riusciti anche grazie all’impegno economico personale di Giuseppe Miroglio – terza generazione della famiglia Miroglio e vice presidente del gruppo – e del Rotary Piemonte. Le mascherine saranno in cotone STEFF e elastam, che una volta trattato è lavabile e riutilizzabile fino a dieci volte. Non ci siamo fermati però alla nostra Regione. Perché arrivano tante tante richieste. Il gruppo Miroglio da lunedì sarà in grado di produrre 75mila mascherine al giorno compatibilmente con l’arrivo della materia prima, che in questo momento, a causa del rallentamento dei trasporti e della mobilità, ovviamente non è facile.”

Alberto Racca, a.d. del gruppo Miroglio (Courtesy Miroglio)

Parla chiaro e con il cuore Alberto Racca, amministratore delegato del gruppo Miroglio di Alba, una realtà industriale operativa nel settore dal 1947, presente in 22 paesi del mondo con 4 stabilimenti produttivi, 37 marchi e un fatturato di 577 milioni di euro.

“Ci stiamo impegnando con tutta la filiera, vogliamo soddisfare tutte le richieste che ci sono pervenute e che continuano ad arrivare in questo momento difficile. Vi assicuro che siamo subissati dall’Italia e dall’estero.”

La produzione di mascherine è iniziata giovedì. Gli impianti produttivi sono già operativi, anche se non sono ancora a regime, lo saranno da lunedì, ma la materia prima deve continuare ad arrivare.

Nel nostro stabilimento di Govone, Miroglio Textile, il cotone utilizzato subisce trattamenti con idrorepellenti, viene poi confezionato da Atelier Miroglio e i nostri partner e consegnato dalla nostra società di logistica M2Log. Processo integrato, un gioco di squadra impegnativo e sfidante che non potevamo sbagliare. Siamo stati flessibili e abbiamo messo sul tavolo di lavoro dell’azienda fantasia e collaborazione. Sarà una produzione che si affiancherà alla nostra produzione ordinaria.”

Miroglio intanto ha chiuso i suoi 900 punti vendita, gli uffici amministrativi di Alba dove lavorano 700 persone sono in smart working, stabile o flessibile, mentre la produzione prosegue nel rispetto della normativa di sicurezza del nuovo Dpcm.

In momenti come questi– prosegue Alberto Racca- ognuno di noi deve chiedersi come può contribuire a superare la difficoltà e occorre non spaventarsi se anche ci sembra poco o piccolo quello che possiamo fare, perché in ogni caso ogni gesto è prezioso. Occorre che ogni imprenditore, manager, cittadino si metta in gioco per il bene comune nel rispetto delle limitazioni previste dal Governo.”

E intanto la Miroglio attende dall’Istituto superiore della Sanità il via libera per produrre e consegnare anche fuori territorio piemontese, chissà magari già da lunedì.

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