Zurigo, Svizzera (Getty Images)
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In Svizzera il primo hotel di lusso per trascorrere la quarantena da Covid-19

Zurigo, Svizzera (Getty Images)
Vista aerea di Zurigo, Svizzera (Getty Images)

Articolo di Matt Perez per Forbes.com

Una catena di hotel di lusso in Svizzera offre un servizio ideato appositamente per l’emergenza Covid-19 che include un coronavirus test da 500 dollari: un tentativo di generare ricavi nonostante il crollo della domanda globale di hospitality causata proprio dalla pandemia in corso.

Le Bijou ha riservato, infatti, appartamenti in città della Svizzera come, per esempio, Zurigo, chiedendo tra gli 800 e i 2000 dollari a notte, ha spiegato il ceo Alexander Hübner al Washington Post. E lo ha fatto ricorrendo a testimonial d’eccezione come il cofondatore di Apple Steve Wozniak e lo sfortunato investitore di borsa Jordan Belfort, autore di ‘The Wolf of Wall Street’.

Il servizio Covid-19 prevede la possibilità di rimanere nel proprio appartamento ricorrendo anche a uno staff di persone creato su misura, con un menu di servizi che di fatto serve a “trasformare la tua stanza a Le Bijou in un vero e proprio centro sanitario privato”.

Secondo quanto riferito dal Post ci sarebbe anche la possibilità di effettuare un test privato per il coronavirus a 500 dollari, oltre a controlli da parte di personale infermieristico due volte al giorno per 1.800 dollari e assistenza ventiquattrore su ventiquattro per 4.800 dollari, insieme ad uno chef personale e possibilità di accedere in via preferenziale a una clinica esclusiva se necessario.

Un modo per la compagnia di navigare in un mercato in cui la domanda crolla a causa della pandemia e in cui l’industria dell’hotellerie e dei viaggi viene duramente colpita dalle chiusure e dal distanziamento sociale. Il ceo di Marriott, Arne Sorenson, ha detto alla Cnbc che il coronavirus ha colpito il comparto più duramente dell’11 settembre e della recessione del 2008, causando crolli nel fatturato fino al 75% e causato aspettative forzate per decine di migliaia di lavoratori.

“All’inizio – ha dichiarato il ceo Alexander Hübner al Post – avevamo soltanto un paio di richieste al giorno. Poi sono aumentate: prima quattro, poi cinque, sei al giorno fino a che, una settimana, dieci giorni fa al massimo, siamo partiti”.

Come registrato dalla Johns Hopkins University, sono finora 454.398 i casi di coronavirus confermati nel mondo, 20.550 i decessi. In Svizzera ci sono 10.897 casi e 153 morti.

150 miliardi di dollari è, invece, la cifra che il settore viaggi e turismo ha chiesto al governo federale degli Stati Uniti d’America per far fronte all’emergenza. Il Congresso è in procinto di varare uno storico piano di aiuti da 2mila miliardi di dollari complessivi.

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