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Il team Mercedes di F1 sperimenta un nuovo respiratore per coronavirus nell’ospedale di Londra

(Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

di Iain Martin per Forbes.com

Un nuovo apparecchio respiratorio sviluppato dal team Mercedes di Formula Uno e dall’University College di Londra (UCL) è in fase di sperimentazione in un ospedale londinese. In caso di successo, questo dispositivo innovativo potrebbe facilitare la risposta alla domanda di ventilatori durante la pandemia di coronavirus.

  • Il team di UCL, University College Hospital e Mercedes-AMG-HPP ha realizzato un dispositivo CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) che può aiutare la respirazione dei pazienti malati senza la necessità di “ventilazione meccanica invasiva”, secondo i ricercatori .
  • 40 prototipi vengono ora testati in quattro ospedali di Londra appena 10 giorni dopo che il team ha iniziato a lavorare al progetto, dopo che la Medicines and Healthcare Regulatory Agency ne ha approvato l’uso.
  • I ricercatori hanno retroingegnerizzato un dispositivo CPAP fuori brevetto e hanno modificato il design in modo che Mercedes-AMG-HPP possa essere in grado di produrre 1.000 unità al giorno se la prova avrà esito positivo.
  • “Questi dispositivi sono a metà strada tra una semplice maschera ad ossigeno e una ventilazione meccanica invasiva che richiede la sedazione dei pazienti”, ha dichiarato alla BBC il consulente di terapia intensiva UCLH, il professor Mervyn Singer. “Aiuteranno a salvare vite umane garantendo che i ventilatori, una risorsa limitata, vengano utilizzati solo per i malati più gravi”.
  • Nel frattempo il governo britannico ha rivolto un ordine per 10.000 ventilatori a un consorzio creato da Airbus, BAE Systems, Ford, Rolls-Royce e Siemens.
  • Smiths Group ha anche annunciato lunedì che aumenterà la produzione dei suoi ventilatori portatili per soddisfare un ordine del governo britannico per 10.000 dispositivi salvavita.

Citazione cruciale: “Questa svolta ha il potenziale per salvare molte vite e consentire al nostro personale NHS di prima linea di tenere i pazienti fuori dai ventilatori”, ha affermato il professor David Lomas, vice rettore dell’University College di Londra.

Il numero chiave: 8.000. Il Regno Unito ha 8.000 ventilatori nel servizio sanitario nazionale, ma il governo britannico prevede che saranno necessarie 30.000 dispositivi medici salvavita per curare i pazienti COVID-19.

Contesto di fondo: mentre molti produttori chiudono le linee di produzione, nel tentativo di rallentare la diffusione del coronavirus e sotto gli ordini del governo, un’improbabile coalizione di case automobilistiche, squadre da corsa, società di costruzioni e aviazione si è intensificata per cercare di rispondere a una carenza critica di ventilatori, necessari per aiutare i polmoni dei pazienti COVID-19.

Il governo britannico è stato preso di mira nelle ultime settimane per non aver imparato le lezioni della crisi in Cina e in Italia, non effettuando ordini in anticipo per i nuovi ventilatori nonostante le offerte dei fornitori e dell’Unione Europea.

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