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Spotify: Wall Street premia i risultati, ma senza pendolari lo streaming rallenta

spotify (trimestrale)
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Cambiano le abitudini e le modalità d’ascolto, diminuiscono le entrate pubblicitarie, ma Spotify continua a crescere. È questo il sunto dei risultati ottenuti dal colosso dello streaming audio nell’ultima trimestrale che ha permesso al titolo, quotato a Wall Street, di andare incontro nella giornata di ieri a un rally dell’11,45% con il prezzo delle azioni che è volato da 139,78 dollari per azione a 155,78 dollari per azione.

Come sottolinea la stessa Spotify, in una lettera indirizzata agli azionisti, “nonostante l’incertezza globale causata dal COVID-19, la nostra attività nel primo trimestre ha soddisfatto o superato le nostre previsioni per tutte le principali metriche”.

Spotify trimestrale: aumentano gli abbonati

Anche se le entrate economiche si sono attestate a livelli leggermente inferiori al quarto trimestre del 2019 (1,848 miliardi di dollari contro 1,855 miliardi di dollari) a causa soprattutto – come sottolinea la stessa azienda – della diminuzione dei ricavi pubblicitari, i ricavi ottenuti da Spotify nei primi tre mesi del 2020 hanno comunque registrato un incremento del 22% rispetto al corrispondente periodo di un anno fa. 

Gli utenti attivi hanno fatto segnare un aumento del 31% rispetto al 2019, attestandosi a 286 milioni, ossia in linea con le previsioni dell’azienda. Tra l’altro, la stessa Spotify ha affermato che “questo è il terzo trimestre di fila” che evidenzia una crescita superiore al 30%.

In crescita anche la percentuale degli abbonati premium, che si è attestata a 130 milioni (il 31% in più rispetto all’anno scorso). Il piano familiare, sottolinea l’azienda, “è stato ancora una volta un fattore determinante per la nostra sovraperformance”.

Gli effetti del Covid-19 su utenti e modalità d’ascolto

Riguardo gli effetti scaturiti dal coronavirus sul business di Spotify, l’azienda ha tenuto a precisare che in mercati fortemente colpiti dal Covid-19, come l’Italia e la Spagna, “si è assistito a un notevole declino degli utenti attivi e dei consumi giornalieri. Ma nelle ultime settimane abbiamo assistito a un rimbalzo dell’ascolto e in molti mercati i consumi si sono notevolmente ripresi”.

In questo contesto, l’azienda afferma che “stiamo assistendo a un’evoluzione della relazione di Spotify con i suoi consumatori”. Infatti, anche se da una parte “non sorprende il calo dell’utilizzo nelle piattaforme Car, Wearable e Web; dall’altra, contestualmente, si è potuto assistere a un incremento di oltre il 50% di tutto quel pubblico che ha deciso di ascoltare Spotify su altre piattaforme, come smart TV e console di gioco”. 

Questi dati, evidenzia Spotify, sono frutto del fatto che ormai la nostra routine è cambiata in modo significativo: ogni giorno ora sembra il fine settimana. “Questa tendenza – conclude l’azienda – è stata osservata in modo più significativo nei podcast che nella musica, probabilmente a causa del fatto che il fenomeno del pendolarismo è cambiato in modo rilevante”. 

 

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