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Marcel Katz: da PR in discoteca ad art dealer di Salvador Dalì, a soli 30 anni

Marcel Katz sui tetti di un grattacielo con l’artista Harry Hambley (@ketnipz)

Come investire nell’arte contemporanea? Quali i consigli per iniziare una collezione? Che futuro per le gallerie d’arte? Queste sono alcune delle domande che abbiamo rivolto a Marcel Katz, che a soli 30 anni è uno dei più giovani ed influenti galleristi degli Stati Uniti. Marcel, che è balzato recentemente agli onori della cronaca US per essere diventato il più giovane art dealer di Salvador Dalì, ha fondato un gruppo che vede l’arte contemporanea e la street art al centro: una galleria online, un pop-up store (Marcel Katz Art), un’agenzia d’arte (The Art Plug) e una casa editrice d’arte/lifestyle (Monsieur Marcel).

Come è iniziato il suo lavoro come art dealer?
Ho cominciato a occuparmi di arte circa cinque anni fa. Fino ad allora avevo lavorato come promoter per alcuni dei club più famosi di Miami come il Liv, lo Story e il Mansion, lì ho sviluppato i primi contatti con creativi e artisti. Nel 2014 mentre lavoravo per il Mokai (un altro dei celebri club della città della Florida ndr) in prossimità di Art Basel Miami, ho chiesto al proprietario di potermi occupare dell’art direction di un evento. Dopo il suo ok ho contattato subito AholSniffsGlue – il più celebre street artist di Miami – e insieme abbiamo organizzato un evento di grande successo, complice anche il fatto che nei giorni precedenti l’artista aveva transato una causa con la celebre catena retail American Eagle Outfiters. In questo modo mi sono trovato coinvolto nel mondo dell’arte e da allora non ho mai più lasciato questo settore. Da quel momento ho iniziato ad aggiungere opere alla mia collezione personale e ho allargato la sfera dei mei contatti. Ora ho una galleria online, un pop-up store, un’agenzia d’arte e una casa editrice d’arte/lifestyle.

Come è diventato il più giovane mercante d’arte di Dalì a soli 30 anni?
Ho ricevuto una e-mail da Bertrand Epaud, che gestisce il Business Development negli Stati Uniti per Dalí Universe, (la società creata da Beniamino Levi, considerato tra i massimi esperti al mondo dell’arte del celebre artista spagnolo ndr). Ero un po’ meravigliato dall’essere stato contattato quindi la prima domanda che gli ho fatto è stata: “Sei sicuro di aver chiamato la persona giusta?” Dopo una prima conversazione al telefono ci siamo incontrati a New York e poi ho firmato il contratto grazie al quale sono diventato dealer autorizzato di Salvador Dalì.

Come seleziona i migliori artisti contemporanei al mondo?
Seguo il mio istinto. Per l’arte non esiste, infatti, un modello di business comprovato. L’arte è casuale, quindi bisogna sempre correre rischi e avere fiducia nel proprio istinto. Quando analizzo un artista osservo diverse variabili quali le vendite, l’engagment e i follower sui social media, il talento, la versatilità di esprimere la propria arte in ogni luogo e le referenze provenienti da altri artisti. Una volta individuato um artista interessante trascorro un po’ di tempo con lui per poterlo conoscere da vicino e solo dopo firmo con lui un contratto. Tra il dealer/gallerista e l’artista si deve instaurare un buon rapporto: Se non si crea una buona atmosfera la collaborazione non funzionerà. Il talento è fondamentale, ma senza un seguito e una personalità non si ottiene nulla. Ci vuole un mix di abilità per diventare un artista di successo: alcune si possono imparare, altre, invece, no.

Quali sono i cinque artisti contemporanei su cui puntare?
CB Hoyo, Hebru Brantley, CJ Hendry, Jhon Paul Fauves and Bartrand Fournier

Cinque suggerimenti per iniziare una collezione d’arte (non per miliardari)?
1) Non comprare semplicemente qualcosa solo perché è di moda, meglio aspettare un paio di mesi per essere sicuri che l’opera piaccia ancora. 2) Studiare e osservare le mosse che l’artista compie per capire cosa sta facendo per far progredire la propria carriera e come sta costruendo il proprio personal brand e a quali mostre/show partecipa. Oggi l’artista è proprio come un musicista che va in tour per costruire il proprio marchio occorre esibirsi in mostre/manifestazioni. 3) Se non ci si può permettere delle opere uniche si può iniziare una collezione comprando delle stampe/serigrafie. Se si scelgono i giusti artisti le stampe/opere multiple aumenteranno certamente di valore. La cosa importante è acquistare sempre stampe/opere multiple firmate e numerate dall’artista. 4) Prestare attenzione, anche grazie ai social media, a ciò che gli artisti affermati collezionano. 5) Avere spazio per archiviare le opere comprate!

Nella sua collezione c’è un opera che non venderebbe mai?
Non venderei mai l’arte che mi è stata regalata. Non rinuncerò mai al primo “Fake ROTHKO” realizzato per me da CB Hoyo e al Picasso che mi ha regalato mio nonno.

Marcel Katz con Bertrand Epaud of the Dali Universe

In che modo i social network influenzano il mercato dell’arte contemporanea?
Sono una grande componente. A volte i social media tendono a indurre gli acquirenti ad acquistare opere d’ arte con prezzi che risentono della speculazione. I social media sono stati sicuramente una parte importante del business per molti artisti, tra cui Mr. Brainwash, Daniel Arsham e Takashi Murakami, ma ci sono molti artisti con la stessa quantità di follower che non riescono ad arrivare al loro livello. L’acquirente più giovane utilizza più i social media per determinare se comprerà o meno. Molto probabilmente per un acquirente più anziano non è cosi. Solo perché un artista ha 500mila follower, non significa tuttavia che le sue opere abbiano un valore mille volte superiore a colui che ne ha 50. Si tratta di avere il mix perfetto e il giusto pubblico. Bisogna sviluppare una community che sia disposta a supportare la visione di quel determinato artista. I social media sono molto importanti per me e scopro diversi artisti grazie a Instagram, specialmente quelli emergenti.

Alcuni artisti vendono direttamente online (Kaws e Obey per esempio). Pensa che in futuro assisteremo alla disintermediazione delle gallerie d’arte?
Sì, assisteremo a un cambiamento nel sistema delle gallerie, per il mercato della urban e della street art più che in quello dell’arte contemporanea. Per questo segmento di mercato dubito che le gallerie diventeranno obsolete: cambieranno e si adatteranno ai tempi attuali, ma non cesseranno di esistere. Le gallerie hanno i grandi clienti, la rete e la logistica per aiutare gli artisti a raggiungere un buon livello di notorietà.
Molti artisti stanno diventando indipendenti e, in futuro, molti altri seguiranno questa strada. Sono già tanti quelli che rilasciano le stampe attraverso il proprio sito web e negoziano la compravendita delle proprie opere con i clienti sui social media e via e-mail. Questo fenomeno racchiude in se un elemento positivo e uno negativo: se l’artista trova un buon agente, art dealer o galleria che lo rappresenti, potrà crescere più velocemente. Ovviamente però – e questo è l’aspetto negativo – ci sono molti agenti e galleristi non all’altezza, ma lo stesso vale per l’arte. Inoltre, un artista può rilasciare le proprie opere direttamente online, ma potrebbe non disporre delle risorse necessarie per promuoversi correttamente. Artisti come Daniel Arsham e Takashi Murakami hanno le loro gallerie e le loro case editrici. Ma coprire i costi di gestione di ciascuno dei passaggi necessari per una pubblicazione di successo,dalla produzione al marketing fino a spedizione e realizzazione, può essere molto difficile. Gli artisti con un mercato secondario consolidato spesso si trovano a dover sostenere enormi investimenti. E quindi trovare le persone giuste con cui collaborare diventa fondamentale per accelerare la carriera di un artista.

I cinesi e gli arabi influenzano il mercato dell’arte contemporanea?
Il mercato cinese è il mercato più grande e in più rapida crescita ed è anche il mercato più impulsivo. Il mercato del Medio Oriente ha un grande interesse recente nel mondo dell’arte contemporanea e sta investendo molto nel settore. Sembrano essere in anticipo sulla curva di crescita e quindi sono quelli ne che trarranno i benefici maggiori a lungo termine, man mano che l’arte aumenterà di valore.

Come sta andando il mercato dell’arte negli Stati Uniti?
In questa fase ci sono molti compratori/collezionisti giovani. È un mercato impulsivo. La street art sta andando molto bene. La commercial art (l’arte in collaborazione con alcuni brand come Louis Vuitton, Supreme o Chanel) – che personalmente a me non piace – sta attraversando un momento “caldo”: New York, Miami e Los Angeles sono i mercati più forti. Ogni città sta trovando il modo di mettere in mostra spettacoli artistici e mostre ancora più uniche e ciò e sta allevando artisti di grande talento. Il mercato statunitense dell’arte contemporanea è sviluppato e in rapida crescita. Gli Stati Uniti rappresentano quasi un terzo del mercato dell’arte mondiale.

Art Basel e Art Basel Miami sono i principali eventi d’arte al mondo. È davvero importante per un artista o un mercante d’arte partecipare con una mostra o uno show?
Alcune delle persone più influenti nel mondo dell’arte vengono a Miami durante Art Basel e questo lo rende il posto migliore al mondo per fare networking. Penso che sia cruciale vedere cosa succede, è eccitante e motivante. Art Basel è solo una delle oltre 20 fiere d’arte internazionali che si svolgono a Miami durante la prima settimana di dicembre, quella che viene chiamata “Miami Art Week”. Oltre alle fiere, vi si trovano migliaia di gallerie, spettacoli ed eventi pop-up. Ci sono tantissime opportunità. L’anno scorso, ho organizzato allo SCOPE di Miami Beach uno show dal titolo Mood Swings, con venti artisti provenienti da tutto il mondo. Molto importante è anche Art Palm Beach, dove sono stato invitato a curare 5 manifestazioni per un totale di oltre mille metri quadrati di esposizione- il più grande spazio della fiera. Lì, dove abbiamo esaurito le opere d’arte di CB Hoyo, abbiamo adottato un approccio non tradizionale per una fiera d’arte convenzionale. Infatti, non si tratta solo di essere presenti alle fiere d’arte, Bisogna esserci in quei luoghi dove si ha piena libertà creativa. Ad esempio, recentemente abbiamo portato per la prima volta l’arte nel più grande festival Hip Hop al mondo, il Rolling Loud, allestendo uno spazio con installazioni d’arte e sessioni di pittura dal vivo con Nychos, CB Hoyo, Somehoodlum, Zevi G e Stillz.

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